venerdì 24 maggio 2013

INFORMAZIONE E CONDANNE - Due pesi e tante diverse misure


Nel leggere il quotidiano "La Repubblica" di stamane, ho appreso, ma va detto che avevo sentito la notizia già ieri dal telegiornale, che la magistratura ha nuovamente emesso una condanna, per ora in primo grado, nei confronti di un direttore e di un giornalista.

Ammetto che non conosco l'articolo in questione (quello della condanna ndr) ed in tutta onestà non mi interessa conoscerlo.

In quanto il punto non è la condanna ai due, ma la voglia di tacitare chi non la pensa come il "Sistema" pretende!

Una cosa è certa. Queste condanne cominciano a rompere ed a stancare.

In Italia vige, anche se solo a parole, la libertà di parola (mi si scusi il gioco di parole) e di pensiero.

Capisco che i magistrati attaccati ogni giorno da politici inutili, in ogni senso, e protetti dall'immunità parlamentare abbiano il dente avvelenato, ma certe sentenze fanno sempre danno...

Danneggiano innanzi tutto loro, che sono quotidianamente oggetto di attacchi. Che poi, gli stessi, siano più o meno giusti, non sta a me ne' dirlo ne' giudicarlo.

Danneggiano Noi che viviamo nella paura di una denuncia e di una condanna per aver espresso un diritto sancito dalla Costituzione e, sopratutto, dalla Dignità dell'essere Umano: "Il proprio libero pensiero".

Naturalmente e come al solito oltre al danno c'è la beffa. Per le persone (libere) ovviamente!

La condanna al direttore ed ai giornalisti di Panorama è stata, al solito, biasimata da tutto l'inutile mondo politico.

Quegli stessi "personaggi" che vogliono il bavaglio per chi parla e dice la verità, anche se alle volte in maniera non ortodossa e non propriamente "profumata", nei loro confronti.

Preciso che il riferimento è e va a quelle persone realmente libere.
Non ai pompieri salva sistema che si ritengono la protezione civile di sto putupù che sono solo in cerca di pubblicità e potere (anche se più o meno occulto).

Mentre leggevo l'articolo e scorrevo le solite righe piene di indignazioni fintamente "vere" varie, il pensiero mi è corso nuovamente ed immediatamente ai due blogger condannati non per i loro scritti, ma per i commenti che i lettori hanno lasciato sulle loro pagine...

A questo punto mi son posto le solite domande alle quali nessuno di questi salvatori della "patria" 1 darà mai risposta:

"Come mai per la porcata perpetrata nei loro confronti nessuna voce indignata, della stampa serva e puttana e del mondo politico si è levata?

Come mai per i giornalisti, protetti dai loro editori si è evocata la corte dei diritti umani di Strasburgo e per i due blogger, che gli avvocati se li devono pagare da soli, tutti, compresa la già citata "protezione civile di sto putipù", hanno taciuto e continuano a tacere?"

Semplice, di giornalisti servi in questo periodo ve n'è un gran bisogno.

Servono tanto come cortigiani atti a "magnificare" le gesta dei nostri "regnanti", tanto come nemici da attaccare per farsi "amici" fra il pubblico ed evitare che la gente possa scendere in piazza a rivendicare e riprendersi i propri diritti.

Per contro, di voci libere che abbiano il coraggio di esprimere e scrivere il loro pensiero che può piacere o meno, politici, pompieri e magistrati compresi, proprio no, non ne vogliono sentir parlare!

Infine ecco come lo Stato tratta chi decide di esprimere liberamente il proprio pensiero...

Video: Gli accadimenti di ieri in piazza a Bologna


Sono consapevole che il video non c'entra nulla con lo scritto ma è evocativo per far capire quanto a chi è al potere, sia esso politico che giudiziario, faccia comodo demonizzare e criminalizzare chi dissente!

Simone

1 Senza offesa alla Nostra Patria, quella Vera con la "P" maiuscola martoriata da questa gentaglia



Link:

Diffamazione e carcere: due giornalisti condannati

Blogger condannata per i commenti pubblicati dagli utenti

Scontri in piazza Verdi tra studenti e polizia: cariche, lancio di bottiglie e barricate in strada. Un ragazzo portato al pronto soccorso




mercoledì 22 maggio 2013

LETTA: Demagogia avanti tutta!


Al demagogo Letta Jr vorrei chiedere - in riferimento alle sue dichiarazioni post vertice di Bruxelles - se secondo il suo insulso ed offensivo pensiero, la disoccupazione abbia un'età oppure quella delle persone un po' più grandicelle per lui, per il suo Governo, i suoi sostenitori e per i Kapò dell'Europa degli autocrati non contano un tubo?

Capisco che assumere un "giovane" inesperto ad un'azienda costi molto meno, sia per ciò che riguarda salari e stipendi sia per quanto riguarda i diritti degli stessi e la capacità di farli rispettare.

In tutti i casi mi pare di ricordare, a meno che non l'abbiano cambiata questa notte ed alla chetichella come al loro solito, che la Costituzione che lui ha giurato(?) di servire (quella Italiana e non quella Tedesca ndr) non dica nulla sul fatto che il lavoratore debba essere più o meno giovane o che ci debbano essere discriminazioni tra le persone nell'averne o trovarne uno.

Qualunque età anagrafica esse abbiano...

Altra cosa, il lavoro è un diritto di tutti, tanto per i giovani che per i più grandicelli. Come e per contro la sua mancanza è al tempo stesso una tragedia per chiunque.

Quindi la smettesse di usare frasi e toni buoni solo per ben pensanti e deficienti, utili a creare dissidi e guerre tra poveri e cominciasse a fare il Presidente del Consiglio di tutto un Popolo (il Nostro) che è, oramai, già da molto anzi troppo tempo oltre la classica crisi di nervi...

Anche perché se le cose dovessero continuare in questo assurdo quanto squallido modo, nemmeno la "protezione civile del sistema" sarà più in grado vantarsi di essere riuscito a sedare le future quanto probabili rivolte di piazza...

Simone

Link:

Letta a Bruxelles: "prossimo vertice su disoccupazione giovanile"